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È un po’ triste, lo ammetto, ma funziona spesso così perché il tema vero non è sapere se il tuo account è stato usato da Cambridge Analytica.  È davvero necessario arrivare all’estremo al ‘caso eclatante’ per far sì che le persone, gli adulti, si sveglino e soprattutto diventino una volta per tutte consapevoli? Il problema, a mio avviso, non è Facebook e la soluzione (come alcuni hanno cominciato a propagandare) non è di certo quella di eliminare il proprio account, ma così come scrivevo già a settembre sul mio libro (in cui citavo Cambridge Analytica a proposito della vittoria di Trump e della loro strategia basata sull’analisi psicologica predittiva’) è l’ignoranza digitale, il totale disinteressamento degli utenti su temi fondamentali, la mancanza di Social Education.

il tuo account è stato usato da Cambridge Analytica

tratto dal mio libro ‘Social Education’ – pag. 80

Mi spiego meglio: non sto assolutamente affermando che cedere in modo illecito i nostri dati senza permesso, sia corretto, intendiamoci. Quello che però molti non considerano quando cominciano ad utilizzare i social, il web o a scaricare applicazioni è che davvero, come dice la famose frase ‘se qualcosa è gratis il prodotto sei tu’.

Non basta sapere se il tuo account è stato usato da Cambridge Analytica se non hai consapevolezza dei dati che quotidianamente tu stesso regali!

Facebook è ‘gratis’?   se consideriamo che nessuno paga per avere un account e che la promessa che la piattaforma stessa fa agli utenti nella schermata di iscrizione è che ‘Facebook è gratis e lo sarà per sempre’.
Facebook è ‘gratis’? No, se consideriamo che noi paghiamo il servizio con i nostri dati.
Qual è il core business di Facebook? L’uso dei dati per permettere alle aziende di fare inserzioni pubblicitarie in target, è sempre stato così. Allora dov’è ‘lo scandalo’?

Lo scandalo è che ogni volta che un utente scarica un’app di qualsiasi tipo non guarda nemmeno quali autorizzazioni cede, non guarda che regala la possibilità di accedere anche ad esempio al microfono o ai file personali come foto e video quando non serve (che necessità ha un’app ‘torcia’ di chiederci l’accesso al microfono?).
Lo scandalo è che un utente non si rende conto che cliccando su un quiz apparentemente stupido (e non mi riferisco solo a ‘This is your digital life’ di Cambridge Analytica che ha raccolto i dati e li ha usati per campagne a fine politico, ma anche a quelli che ho visto sulla bacheca di molti e condivisi recentemente come ‘se fossi una star di Hollywood come saresti’?) sta cedendo TUTTI i propri dati, i propri gusti, i nomi dei propri contatti a chissà chi!
Lo scandalo è che il 90% delle persone (e -ripeto- stiamo parlando di adulti) non verifica mai le proprie impostazioni privacy: ci si iscrive a un social, bastano due minuti, e poi via… (dato numerico generato da esperienza personale e dai numerosi incontri con genitori e insegnanti).

scopri se il tuo account è stato usato da Cambridge Analytica

Esempio di quiz che permette di acquisire dati: siamo noi stessi a scegliere di regararli a sconosciuti ogni volta che clicchiamo su attività di questo tipo

Mark Zuckerberg ha raccontato come sono andati i fatti in questo post. Dategli un occhio. La cosa che mi ha fatto più riflettere è che demonizziamo ‘Facebook’ come se fosse l’impersonificazione di qualcuno, ma è una società fatta di persone e, ancora una volta, è la scheggia impazzita, la volontà di un singolo uomo ad aver creato il danno (e non è Zuckerberg, verso il quale non nutro personale simpatia, ma che certamente è ‘stranamente’ sotto tiro mediatico guarda a caso da TV e media che hanno risentito pesantemente dell’avvento dei social network…).

Il link di Facebook per sapere se il tuo account è stato usato da Cambridge Analytica

Detto questo, se vuoi sapere se il tuo account è stato usato da Cambridge Analytica basta cliccare QUI e si aprirà la pagina dedicata creata da Facebook.

sapere se il tuo account è stato usato da Cambridge Analytica

Nella stessa pagina trovi il link che ti riporta alla pagina ‘gestione applicazioni’ con l’elenco delle applicazioni che TU hai autorizzato, e potrai confermare o meno le impostazioni o rimuovere quelle che non usi più.

Lo stesso Mark, in un post del 21 marzo, già confermava che le impostazioni di privacy (che ci sono sempre state nelle impostazioni di privacy eh… sì anche quella con le app!!) saranno ancora più veloci da raggiungere (al posto di avere due passaggi: vai su impostazioni, poi clicca privacy… compariranno direttamente con una notifica in cima alla propria bacheca).

Consapevolezza gente, consapevolezza! Il mondo del web è meraviglioso, i social sono una grande invenzione, ma davvero non possiamo dare la colpa (almeno non tutta) ad altri per nostri errori… come dire?

La legge, e da oggi direi anche il web, davvero non ammette più ignoranza!

…impariamo ad abitare questo mondo con la giusta Social Education e a prendere e usare tutto il bello che può darci 😉

 

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Cover image by Shutterstock – #collaborazione

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