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Sintesi: un’esigenza innata e ancestrale

C’era una volta, circa 10/14.000 anni fa, un gruppo di uomini e donne vivevano sulle alpi nella zona che oggi chiamiamo Val Camonica (siamo in Lombardia orientale nella zona tra Brescia e Bergamo: si tratta di una delle valli più estese dell’intero arco Alpino, dal Passo del Tonale fino quasi al Lago d’Iseo). L’allegra brigata di amici, che chiameremo i Camuni, erano soliti svolgere durante il giorno parecchie attività: chi cacciava, chi cucinava, chi pensava, chi pregava.

Era una cricca molto creativa e artistica tanto che, ad un certo punto, gli appartenenti al gruppo sentirono il bisogno di comunicare e raccontare ciò che combinavano ogni giorno. Non volevano però essere prolissi. Come fare? Semplice! Iniziarono ad utilizzare ciò che era in loro possesso: picchiettando sulle grandi rocce che caratterizzavano il loro ambiente sintetizzarono e schematizzarono le loro attività utilizzando linee, curve e punti.

Trovarono così un modo di comunicare che permettesse a chiunque avrebbe visto quei simboli di intuire in maniera veloce, semplice, concreta e diretta il loro pensiero. La cosa sorprendente è che oltre ad essere giunti fino a noi, questi simboli sono ancora oggi studiati ed analizzati perchè rinvenuti in differenti luoghi nel mondo, con le stesse caratteristiche: il desiderio dell’uomo di stilizzare, comunicare e soprattutto comprendere tramite immagini è ancestrale e innato!  Le immagini, mai come in questo caso parlano! Ma c’è di più…

Rosa camuna

La ‘rosa camuna’ diventata poi simbolo della Regione Lombardia e sotto una figura di caccia

 

Il ‘mio’ Naquane: disegnatore di infografiche di 14.000 anni fa

Se frequenti una scuola in Lombardia (ma non solo) una visita d’Istruzione in Val Camonica ad ammirare le rocce rupestri è una tappa “obbligata”. Va anche ricordato che la rosa camuna stilizzata nel 1975 da Pino Tovaglia, Bob Noorda, Roberto Sambonet e (dal grande) Bruno Munari ne è diventato simbolo. É durante una di queste visite (sì tra elementari, medie e superiori ne ho fatte parecchie) che credo sia nata la mia curiosità per la sintesi grafica (prima di arrivare a essere consulente per la comunicazione mi sono specializzata in grafica pubblicitaria) La roccia più grande e famosa di tutto il complesso della zona si chiama Naquane. Ricordo che associai questo nome agli omini stilizzati che vedevo sulle rocce: per me quegli omini non erano delle ‘figure oranti’, come correttamente indicava la guida, per me erano diventati tutti “i Naquan”, un po’ come ‘i Robinson’ che da piccola guardavo in TV per intenderci.

incisioni rupestri val camonica

le ‘figure oranti’ sono molto ricorrenti sulle rocce rupestri

In particolare rimasi colpita dalla descrizione di un personaggio. Era lì nascosto, in mezzo ad altri, ma nascondeva in sé un tesoro per me prezioso. Oltre ad essere rappresentato nella tipica espressione orante -vedi immagine a lato-, dalla testa del “mio” Naquane partivano dei piccoli cerchi in direzione del sole. La guida ci spiegò che, secondo alcuni studiosi, era un tentativo di stilizzare un concetto, un pensiero (in questo caso una preghiera rivolta al dio sole) e non solo un’azione di vita quotidiana: una scoperta grandiosa!  Non serviva altro al mio Naquane per “parlarmi” perchè era riuscito a fare ciò che un grafico e un ottimo comunicatore dovrebbe fare, rappresentare inequivocabilmente un concetto rendendolo comprensibile a chiunque.
Il mio Naquane, migliaia di anni prima,  aveva applicato pienamente il concetto di semplificazione così cara al grande Bruno Munari (Milano, 24 ottobre 1907 – Milano, 30 settembre 1998), teoria imprescindibile per un perfetto grafico/designer!

Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare.

Sintesi: un’esigenza innata e… moderna!

Veniamo ai giorni nostri: l’era del 2.0, della comunicazione Just in Time. Oggi abbiamo Internet che ci permette di comunicare ed esprimerci liberamente. Avete notato? In tutti i Social che quotidianamente frequentiamo Facebook, Pinterest, Instagram…  piano piano la parola sta assumendo un ruolo secondario alle immagini. Sintetizzare e schematizzare i concetti con poche parole e molte immagini di effetto, diventa oggi più che mai un’esigenza per comunicare in modo veloce, semplice, concreto e direttosemplificando. Oggi più che mai? Ma non era la stessa motivazione che spingeva i Naquan a picchiettare sulle pietre? 😉 Certo! Cambiano i tempi in effetti, ma non la sostanza. É questo il motivo della grande diffusione sui Social Network delle immagini dette Infografiche: un mix tra testo (poco), immagini (stilizzate), colori (calibrati), dati e numeri (schematizzati) che, come dice la parola stessa, hanno la finalità di informare graficamente. Una sorta di moderne incisioni rupestri 2.0 che “sintetizzano informazioni rilevanti e ottimizzano i tempi di attenzione” (cit. yourinspirationweb.com).

Come creare la tua “incisione rupestre” 2.0

Creare le proprie Infografiche oggi è semplice. Esistono molti software online come ad esempio Canva.com utile per qualsiasi tipologia di immagine o banner grafico per web e social che hai necessità di creare. Esistono anche molti siti in cui poter fare chiarezza su quali tipologie di infografiche oggi esistono. In questo post dal titolo “Cos’è un’infografica? Michele Zanandrea ne suggerisce anche una catalogazione per tipologia. A voi scegliere quale utilizzare secondo le vostre esigenze.

Dalle infografiche alla data visualization

Un dato certo è che oggi la sintesi è necessaria, non solo quindi come fatto antropologico, ma come via per essere chiari nel comunicare a chi vogliamo coinvolgere. Ecco quindi che una delle vie scelte negli ultimi anni anche dalle aziende è la data visualization, la ‘visualizzazione del dato’ anche attraverso infografiche, ovvero del numero infinito di big data che abbiamo nelle nostre aziende. Sul perchè oggi nelle PMI ci sia questa necessità ve ne ho parlato qui.

Camuni digitali e non, infografici semplificatori o complicati scrittori, tutto ciò che conta è partire da un’idea da realizzare e da sintetizzare, un processo non così semplice, ma che richiede dedizione e capacità. L’allenamento è quotidiano, ma di certo i risultati che otterrete in termini di efficacia comunicativi e quindi anche di business saranno sicuramente un successo. 

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