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Il World Business Forum è un eventONE (di quello super-mega ‘ONE’) in cui ti può capitare di poter ascoltare super speaker con nomONI e storie che leggi solo su quelle riviste patinate dedicate al business. È il terzo anno che ho la fortuna di essere coinvolta in questo evento e anche quest’anno ho portato a casa molto tra nuove ispirazione, riflessioni e conferme.

Vuoi successo? Dai valore alla tua storia (e a quella di altri!)

Story Maker era il tema conduttore e devo dire che il fil rouge che ha legato ogni singolo intervento ha vibrato nell’aria. Potrei sintetizzarti i tanti interventi ascoltati facendoti questa domanda: vuoi veramente avere successo, quello vero, di valore? Vuoi fare la differenza? Allora dimentica i concetti di business e riparti da te, dalla tua storia sincera, dalle tue azioni e dal valore che rappresenteranno per chi ti sta vicino. Solo così da ‘piccola palla di neve’ ti trasformerai in una valanga che trascinerà tutto ciò che gli sta intorno in un’arrestabile cambiamento.

Inutile dire quanto grandi persone (e personaggi) come Richard BransonSeth Godin, Ziauddin Yousazfai (padre di Malala, premio Nobel per la pace 2014) o Alessandro Baricco, Davide Oldani e tutti gli altri abbiano catalizzato l’attenzione (anche la mia… e nel tempo userò i vari appunti presi perchè ho già in testa molti post), ma come spesso accade è la persona più inaspettata che ti regala più stimoli, ed è stato così anche questa volta. Per questo, se dovessero chiedermi ‘qual è stato lo speaker più rappresentativo al World Business Forum?’ risponderei Maria Bèlon e non sarei l’unica visto i dati restituiti dall’infografica realizzata dall’azienda The Fool che, in collaborazione con Banca Mediolanum main sponsor della due giorni, ha sintetizzato l’analisi delle conversazioni avvenute su Twitter.

WOBI-15 C6

Alcuni dati sull’evento: 7.946 interazioni. 1.342 utenti unici, awareness per un totale di 32.225.024 Impression e nel momento di picco di traffico 56 tweet per minuto.

Hai paura? Bene. Abbraccia la vita che ti sta permettendo di essere coraggioso!

Chi è Maria Bèlon? Maria Bèlon è sopravvissuta incredibilmente con tutta la sua famiglia allo tsunami del 26 dicembre del 2004 in Tailandia. prima di tornare a casa ha subito ben 16 interventi e superato parecchie infezioni. La sua odissea è stata raccontata nel 2012 nel film ‘The impossible’ dal quale ha tratto alcuni filmati per raccontare la sua storia durante il World Business Forum.

Maria Bèlon sopravvissuta Tsunami al WOBI 2015

Maria Bèlon al World Business Forum

Fare i conti con sentimenti come paura, smarrimento, fallimento, sensazione di immobilità è da tutti? Tu hai mai pensato realmente a cosa prova una persona che viene colpita da uno tsunami? Io no e le immagini del film ‘The Impossible’ (sotto ti metto il trailer), intercalate dal suo racconto lo hanno trasferito benissimo. Sai però cos’è la cosa che mi ha colpito di più? È che, nonostante sia stata una grande tragedia, una grande disgrazia, il suo racconto ha costantemente mirato a creare un parallelo tra la sua esperienza e la vita di ognuno di noi come dire ‘ok, io ho vissuto uno tsunami ‘vero’, ma non è questo che conta… chi non ne attraversa uno?’. Gli tsunami nella vita di ognuno… già: quanti tsunami ognuno di noi subisce, vive, affronta?

Ora ti riformulo la domanda: Tu hai mai pensato realmente a cosa prova una persona che viene colpita da uno tsunami? Sì, lo so, è la stessa domanda… Ma Sai qual è la risposta giusta? ‘No, probabilmente non lo so cosa si prova sotto un vero tsunami in Tailandia, ma ognuno di noi subisce prima o poi uno tsunami… ed è proprio lì che comincia il vero gioco della vita’.

La grande tentazione di rispondere a una qualsiasi batosta personale o professionale qual è? ‘No, basta, non ce la faccio più!’ Eppure, così come ha ricordato Maria Bèlon, ‘è proprio quando ci arrendiamo alla vita che tiriamo fuori il meglio di noi perchè siamo sempre più forti di quanto razionalmente crediamo di essere’. Questo succede ogni singolo giorno nel lavoro, a casa, neelle esperienze personali. Pensaci: non ti è mai capitato di provare questa sensazione? Non ti è mai successo di pensare pensavo di non farcela e invece… eccomi qui!’?

Ridere nei momenti duri? Fondamentale!

Mentre ascoltavo Maria Bèlon che raccontava di quanto fosse stato fondamentale per lei riuscire a ironizzare anche in una situazione così tragica, davanti a me scorrevano i volti di persone che reputo serene, felici, di successo… alcune so che hanno attraversato veri tsunami, eppure ciò che mi ricordo non è la malattia, la sofferenza, la tragedia, la crisi, ma la serenità e la voglia di scherzare, di andare avanti e accettare quello che la vita aveva deciso comunque di regalare.
‘Cosa ti può succedere? – continua Maria durante il racconto – Al massimo… muori!’ Frase forte, vero? Estrema, fuori dagli schemi! Eppure pensaci… quanta profonda leggerezza in queste parole! Quante volte saper ironizzare permette di reagire e rimettersi in piedi! Quante volte avere consapevolezza che ciò che stai vivendo non è la fine definitiva di qualcosa, ma un’esperienza che ti trasformerà ti regala voglia di vedere cosa succede dopo…

Qui sotto lo storify con i tweet più significativi durante l’interventodi Maria Bèlon.

Il futuro è semplice, abbandonati alla vita (che non sarà più così complicata!)

Saper riprendere in mano la propria vita dopo uno tsunami, una crisi, un errore, un fallimento? Evviva! In molti interventi si è finalmente parlato di fallimento come elemento essenziale del proprio business perchè permette di migliorare e evolvere, perché sbagliamo tutti, perché prima o poi falliamo tutti. Questo è l’allenamento che quotidianamente dovremmo tutti fare. Ovviamente, così come tutti, mentre ascoltavo l’intervento pensavo alla mia vita. Io, il mio tsunami l’ho vissuto pienamente qualche anno fa: un’onda anomala personale e professionale che ha raso al suolo tutto (T-U-T-T-O). Parte della mia storia te la racconto anche nel mio libro. Eppure se mi guardo indietro, mi rendo conto che, come diceva la Bèlon, la mia vera rinascita è partita grazie (G-R-A-Z-I-E) a tutto quello che ho provato, vissuto e che all’inizio ho rifiutato. Ho provato sentimenti di solitudine, tristezza, spaesamento, paura, arresa. Sì, anche io ho passato la fase del ‘basta! non ce la faccio più!’… e poi? E poi mi sono lasciata andare, e ho nuovamente detto basta… basta alla mia testa, basta ai pensieri e mi sono abbandonata alla vita cominciando a viverla giorno dopo giorno e percependo cosa si stava schiudendo all’orizzonte per me.

Non concentrarti su ciò che hai subito, ma su come hai reagito!

È stato semplice reagire? No. Maria Bèlon non ha mai parlato di concetti come semplicità, iper positività, anzi! La sensazione trasferita è stata di estrema concretezza, consapevolezza e di una rinnovata sensibilità alla vita, ai suoi valori basilari: il perdono, l’amore, la solidarietà che prima non percepiva così intensamente. Cos’ha fatto quindi di così speciale? E io cos’ho fatto? Ogni persona che si è rialzata dopo il suo personali tsunami cos’ha fatto?
Nulla di quanto non potresti fare tu: respira, accetta la tua nuova situazione, torna a dare valore all’essenziale e reagisci. Solo così potrai rialzarti e solo così potrai riprenderti la vita dopo il tuo tsunami.

Grazie a chi mi ha permesso di vivere nuovamente questa esperienza, grazie a chi ha condiviso con me questi due giorni nella blogger hub, grazie anche a te Maria che mi hai fatto tornare a casa con un sorriso sul volto e una sensazione di serenità che da tempo mi mancava.

 

Cover image: thanks Shutterstock

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