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La scorsa settimana sono stata ospite nella sede italiana di General Motors a Torino. Ero veramente curiosa di capire come, un colosso internazionale, avesse intrapreso una strada di innovazione, sviluppo e soprattutto come fosse possibile che proprio in Italia, General Motors rappresentasse una sorta di controtendenza. L’azienda sta assumendo da tempo e, da luglio,  grazie all’ausilio di Euro Engineering società specializzata del Gruppo Adecco, cerca nuovi 52 ingegneri qualificati! General Motors, di fatto, blocca i cervelli in fuga! 

Fermi tutti!
Ma l’Italia non è quel paese dove ‘tutto’ va male? Dove tutto è ‘crisi’? Dove tutto va a rotoli?
Da tempo cerco di raccontarti il contrario e questa realtà è l’ennesima conferma.

General Motors in Italia è essenzialmente un centro globale di R&S del prodotto, si occupa di creare, sviluppare e implementare motori diesel, centraline e circuiti integrati per applicazioni motore avanzate. Ciò che credo sia importante evidenziare è che la progettazione dei prodotti General Motors è fatta esclusivamente in Italia!

General Motors Rosa Giuffrè

Titolo: ‘donne e motori…’ 😉

Innovazione, formazione, investimenti: in 10 anni General Motors arriva a oltre 600 dipendenti

General Motors è stata fondata nel 1908, oggi è presente in 31 paesi e in Italia da 10 anni. In questo decennio gli investimenti sono stati massicci: 60 M totali, 10 M annui per forniture, altri 20 M per beni e servizi e ben 153 M annui di fatturato per l’indotto che ruota attorno al polo torinese. Numeri da capogiro per un’azienda che si è inserita totalmente nel tessuto imprenditoriale nazionale e in poco tempo è diventato un vero modello di integrazione tra scuola e professione.

General Motors e l’occupazione qualificata

Se per molte aziende storiche italiane il gap generato dalla mancanza di integrazione tra formazione, studi, professione e azienda rappresenta ancora oggi un grande limite al business, General Motors ha capito che la via maestra per poter arrivare all’eccellenza era quella di puntare su personale altamente qualificato (formandolo possibilmente ‘in casa’). Ecco allora che ha puntato a creare partnership con le sorgenti primarie: sono andati alla radice, e si sono rivolti alle università. In particolare, per la ricerca e la formazione di ingegneri, collaborano col Politecnico di Torino (la cui sede è proprio di fronte all’azienda) al quale ad oggi hanno commissionato circa 6 M di euro tra dottorati, borse di studio, ricerca; ma hanno anche partnership con l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Istituto dei Motori a Napoli e l’Università di Perugia.

Genral Motors Rosa Giuffrè 3

Alcune aree test nel reparto R&S. Lo sai, ad esempio, che per progettare un motore ci vogliono almeno due anni?

General Motors: una realtà attenta alla persona e al suo sviluppo professionale  e personale

Esistono dei dati a mio avviso sorprendenti: l’età media dei dipendenti è di 36 anni e il 17% degli assunti ha meno di 30 anni, il 16% sono donne (che pian piano si stanno facendo strada in un mercato che per antonomasia era poco femminile, ma che sta finalmente cambiando).

L’azienda di per se offre grandi potenzialità e abbraccia a 360° i nuovi modelli organizzativi aziendali di flessibilità che sembravano essere ad uso e consumo solo di aziende oltre oceano (nel capitolo 2 del mio libro ‘Cambia Testa e potenzia la tua azienda con la cultura digitale’ ho affrontato questo tema con alcune case stydy). Ecco quindi che in General Motors, nonostante siano organizzati tre turni lavorativi quotidiani, non si timbra, ma si lavora per progetti e a obiettivi che vengono valutati in due fasi annuali; permette a ogni dipendente 10 giornate annue di ‘smartwork’ ovvero di lavorare da casa; propone benefit, premi annessi e connessi… ma ciò che è fondamentale evidenziare è che tutte queste azioni sono state possibili perché i dipendenti stessi le hanno rese possibili. Come? Con la propria passione dedizione. Il concetto è semplice: io ti do fiducia e tu me la restituisci… se questo rapporto viene a meno e ovvio che non sei adatto per questa azienda.

Lavorare in un ambiente tecnico e internazionale (da qui la scelta di usare come lingua ufficiale aziendale l’inglese) non è semplice: ti capita di fare call con l’India all’alba, come di rimanere in ufficio fino a tarda sera per parlare con i colleghi in America. Non è raro inoltre che, grazie all’internazionalizzazione dell’azienda, si favoriscano scambi e esperienze all’estero per formare meglio i dipendenti. Ciò che è comunque interessante è percepire tra le persone sincera soddisfazione per il luogo e l’azienda (nel tour fatto nel reparto R&S abbiamo incrociato alcuni dipendenti ai quali abbiamo chiesto la loro storia: mi credi che gli brillavano gli occhi nel raccontare come fossero finiti lì e quanto erano contenti di esserci?). Le attenzioni alla persona e alle sue esigenze personali, familiari permettono quindi di mettere una sorta di ciliegina sulla torta al percorso di ogni persona perché ognuno è poi libero di sviluppare una carriera o un percorso manageriale scegliendo cioè il percorso più affine.

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In questo laboratorio il test integra uomo/macchina: l’auto è ‘guidata’ da una persona

General Motors e i paradigmi della social organization

Ciò che comunque è interessante è la partecipazione attiva dei dipendenti allo sviluppo dell’azienda. E com’è possibile tutto questo? La risposta è semplice: General Motors ha applicato concetti legati alla social organization ideale. Tutti lavorano in open space per favorire contaminazione di idee e confronto costante. Tutti prediligono riunioni che reputano necessarie allo sviluppo. Hanno intranet e un messanger aziendale, ma a una mail preferiscono (manager compresi) la discussione, il chiarimento via telefono o meglio ancora vis-à-vis. È raro insomma trovare un dipendente al proprio desk!

General Motors cerca 52 nuovi ingegneri (e li vorrebbe italiani, ma…)

Quando Marco Finanzieri (HR di General Motors) ci ha comunicato che sono alla ricerca di nuovi ingeneri da inserire in azienda ha anche dichiarato che la ricerca non è così semplice o banale. ‘Ma come? – Ho pensato – abbiamo tassi di disoccupazione giovanile a due cifre, cervelli in fuga in ogni parte del mondo, e qui non riescono a trovare dipendenti?’
Una riflessione va fatta sicuramente sull’integrazione tra scuola e azienda che spesso è ancora molto distante. Un’altra probabilmente sulla reale formazione e lo sviluppo di competenze di studenti che dovrebbero essere pronti per essere inseriti in azienda, ma a volte ‘cascano’ sui fondamentali (come ad esempio la scarsa conoscenza dell’inglese).
General Motors cerca ingegneri, ma anche dei buoni comunicatori perché crede nella contaminazione di idee tra le persone (che quindi devono parlare e discutere anche con l’estero). Vuole persone reali, appassionate e vere: un ingegnere che sia un tecnico, certo, ma anche con competenze e buone doti personali. Ti parlo concretamente? Di un’altissima formazione tecnica, ma scarsamente supportata da capacità relazionali non saprebbero cosa farsene. L’ingegnere che General Motors mixa tutte queste caratteristiche perché è grazie a figure di questo tipo che in 10 anni è riuscita a diventare quello che è oggi. Forse è anche per questo che da quando è stata aperta questa ricerca (da luglio) in General Motors sono arrivate molte candidature. Di fatto l’azienda sta posizionando in modo preciso anche il proprio brand: interessante, affascinante, innovativo. General Motors piace perché è attenta anche alla sostenibilità.

Che dire? Esco da questa esperienza felice di essermi immersa in una realtà così orientata alla cultura digitale, in Italia! General Motors cerca ancora i suoi nuovi 52 ingegneri… (qui il sito per mandare la tua candidatura). Io purtroppo non sono ingegnere, ma se fossi in te un pensierino ce lo farei! ….eccome!!

 

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