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A me halloween proprio non piace, lo ammetto… eh no, il fatto che io sia credente non c’entra proprio nulla, così come non mi interessa la storia che sia o meno una festa pagana, americana e quindi ‘non degna’ di essere inserita nelle nostre tradizioni (che poi è celtica, tramandata in America quindi…).

Però nulla, non c’è proprio niente da fare: a me halloween proprio non piace.

Io proprio non capisco perché non amo il concetto di paura, di terrore, di morte… all’orrore da festeggiare, osannare, dissacrare, preferisco la gioia, la pace, la serenità!
Non ho mai visto un film horror, il mio livello massimo l’ho raggiunto con Shining (visto tutto, ma dopo 5 volte… nel senso che ogni volta ne vedevo un pezzo, poi le mani sulla faccia e la testa sotto la coperta non mi facevano vedere il resto…).

Quando ero alle superiori ho visto Twin Peaks, già, chi alla mia età non lo ha visto? Eri una sfigata allora se non vedevi Twin Peaks, o se non compravi il diario di Laura Palmer. Peccato che Bob (lo spirito maligno che si metteva ai piedi del letto…) me lo sono sognata per un anno intero! Così come per alcuni mesi non ho voluto andare nel garage di casa perché la poca luce e i due pini mi facevano ricordare i boschi di quel telefilm. No, a me halloween proprio non piace!

Fin da piccola ho sempre odiato i pagliacci, quelli con la maschera di gomma, quelli che non sai chi ti sta salutando, ma ti saluta e ride perché non lo riconosci.
Odio Ronald McDonald: mi mette ansia. Avevo 4 anni quando all’oratorio del mio paese, per carnevale, era stata organizzata una festa in maschera con uno spettacolo teatrale.
Mentre ci avvicinavamo all’entrata del teatro, è venuto verso di me un ragazzo travestito da fantasma dell’opera. Lui era sui trampoli, con un mantello nero, viso coperto da maschera bianca di gomma e con quella voce tipo ‘sono tornato dall’aldilà’ mi ha semplicemente detto ‘…ciao Rosa bella…’.
Questo è bastato per farmi scoppiare a piangere, non dormire per 2 giorni, avere problemi di incontinenza che non avevo più: ancora oggi, se mi si avvicina un trampoliere scappo, sì, ancora ora che ho più di 40 anni… può far sorridere, ma se ci pensi bene non è così divertente provare un trauma così forte.

Ieri sera guardavo Striscia la notizia, c’erano ‘le papere’: bambini che durante la festa di halloween venivano ripresi mentre adulti (genitori, fratelli maggiori) gli facevano scherzi per farli spaventare… Io mi chiedo davvero cosa ci sia di divertente… e lo chiedo a chi risponde ‘è solo una festa come un’altra’.

Inutile, Halloween proprio non mi piace: la vista del sangue (anche finto) mi fa girare la testa (ogni volta che faccio gli esami è un dramma); ai diavoli preferisco di gran lunga gli angeli; penso che piuttosto che ridere di qualcuno perché viene fatto spaventare da qualcosa, sia meglio ridere con qualcuno; credo sia meglio guardare negli occhi una persona piuttosto che parlare ad una maschera.

La festa di Halloween non può essere presa oltretutto solo per la sua parte divertente/giocosa: a me ad esempio fa venire i brividi pensare che la frase ‘dolcetto o scherzetto’ sia in realtà la versione edulcorata di ‘ti faccio una maledizione’, che la zucca ritagliata sia in realtà l’impersonificazione di uno spirito ‘del male’, che sia la notte di ‘All Hallows’ Eve’ cioè la notte di contatto con gli spiriti dannati… non vogliamo ‘il male’ e festeggiamo ‘il male’?

Non prendetevela quindi se farò la parte della zia vecchia che’ puzza di naftalina’, se non aprirò a nessuno e se non mi sono sentita in dovere di prepararmi a questa serata: preferisco pensare a domani quando festeggeremo tutti i Santi (tutti!)una festa che profuma di paradiso, piena di ispirazione grazie alle vite di uomini e donne che sono realmente vissuti e dei quali forse ormai poco raccontiamo la storia, domani sì che sarà una festa di Luce e non di ombre o oscurità.

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