Come è possibile reagire a un insuccesso? Eppure facciamo del nostro meglio, progettiamo e immaginiamo di costruire progetti professionali e rapporti perfetti, ma spesso la vita ci pone davanti a quella brutta cosa che è la delusione.
Delusione o speranza? La chiave per reagire a un insuccesso nasce da qui
Trovarsi di fronte a un insuccesso provoca un sentimento di delusione. Il dizionario della lingua italiana descrive la parola delusione come:
“atto proprio del deludere in speranze mal riposte”.
Il suo contrario è quindi la parola speranza:
“lo sperare, attesa viva e fiduciosa di un bene futuro”.
Noi tutti, quotidianamente spingiamo a mille le nostre vite e sul web. cerchiamo di presentarci e a volte apparire sempre al massimo. Ci insegnano questo giusto? I professionisti del web fanno anche questo: diamo indicazioni per nascondere i difetti e mettere in risalto i pregi di un’azienda, di un prodotto. La merce bella va’ esposta, quella meno bella è da nascondere o camuffare.
- Bisogna essere smart, sorridenti!
- Chi non è ironico sui social media non attira!
- Chi è triste e parla di cose concrete spesso appare noioso!
- Evviva le battute di spirito!
- L’azienda che ‘tira’ è friendly ed è un’azienda di successo.
- …tutto è nelle tue mani: se vuoi, puoi!
Ma, un momento: in questo meraviglioso circo-social (del quale ne sono orgogliosamente parte, intendiamoci…) quanto e come ci è realmente concesso di esprimere emozioni legate ad esperienze negative come le delusioni?
Chi si impegna per il proprio obiettivo e poi inesorabilmente sbaglia, o cade chi è? Un fallito?
Ammettere l’errore è il primo passo per reagire a un insuccesso
Siamo tutti bravissimi, super socialissimi e mai, o raramente, mi è capitato di leggere di delusioni e insuccessi se non per puntare il dito verso qualche altro collega o azienda e analizzarne gli errori.
Chi realmente ha il coraggio di auto-analizzarsi dopo aver vissuto una delusione palesandola al web, ma non per auto commiserarsi al contrario, per vivere questa esperienza come formativa e costruttiva e quindi condivisibile con la community?
Proviamo tutti delle delusioni nella vita personale, negli affetti, nelle amicizie, proviamo delusioni anche sul lavoro. Un progetto che non è andato a buon fine, un cliente insoddisfatto, una strategia errata, una svista e le nostre speranze cadono.
Che cosa fare allora quando questo succede?
Io non sono una psicologa , ma vi riporto con molta umiltà quelli che, a mio parere, possono essere dei passi da seguire. Step che mi permettono di prendere coscienza di ciò che ho combinato, ammettendo a volte i miei errori, a volte la rabbia di essere stata delusa a causa di speranze mal riposte… ma mai, dico mai facendo finta di vivere in una specie di The Truman show dorato. Non lo sopporterei: sarebbe rinnegare se stessi.
Riveliamoci per quello che realmente siamo, per quello che stiamo vivendo! Certo, è più difficile, ma i social ci insegnano questo altrimenti nel lungo periodo, il rischio è quello di diventare inesorabilmente delle grandi belle copie delle copie. Saremo splendide cattedrali nel deserto destinate a uniformarci a uno stile impersonale che decreterà la nostra definitiva omologazione perché avremo rifiutato la nostra vera essenza, ciò che rende unico ognuno di noi: le nostre esperienze belle o brutte che siano.
7 step per reagire a un insuccesso (che nascono dalla mia semplice esperienza)
Ecco allora che facendo un frullato di esperienze personali e professionali, voglio provare a indicarti una strada: 7 semplici passi che puoi compiere fin da subito e su cui riflettere per reagire a un insuccesso (sì, perché TUTTI sbagliamo, anche quelli che sembra non lo fanno mai).
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Lascia libere le tue emozioni
Arrabbiati o se preferisci vai in palestra e fai una corsa. La delusione è improvvisa, inaspettata. Ti prende in un tranquillo giovedì sera o durante una telefonata che credevi di stima professionale ma, non rimanere impietrito: reagisci.
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Concediti tempo
La delusione contemporaneamente, provoca: è difficile non essere istintivi, provaci. Ormai ciò che ti ha deluso è realtà ed è il passaggio più difficile: col passare del tempo e con la mente fredda visualizzerai meglio la situazione. Reagire a un insuccesso non significa fare tutto ciò che ci viene in mente in quel momento in cui tutto è nero. Spesso guardando le cose a distanza di tempo ti renderai conto che forse la vita ha deciso il meglio per te mentre tu non eri capace in quel momento di farlo.
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Analizza
Una vera strategia si fonda sull’analisi dei dati certi, prima durante e dopo. Perché le delusioni a volte dipendono da noi ma spesso, lo sappiamo, le subiamo dagli altri e gratuitamente. Cos’è successo? Era possibile evitare questa situazione? È realmente dipesa da me? Ho fatto tutto il possibile? …e ti renderai conto che se tu hai fatto comunque il massimo non potrai recriminarti nulla.
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Fanne tesoro
Se hai fatto il tuo dovere, reagire a un insuccesso ti permetterà di farne esperienza per gestire meglio la prossima situazione: nel lavoro sarai più attento, negli affetti diventerai più selettivo. Se invece ti accorgi che, in effetti, potevi essere più attento, il problema è nato da te e quindi anche tu hai provocato una delusione a qualcuno (volontaria o involontaria), sarà comunque un’esperienza di vita. Nel lavoro potrai solo migliorare, negli affetti potrai solo sperare di non aver perso definitivamente qualcuno che ti accorgi essere importante. Ricorda che si può sempre ripartire!
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‘Reagire a un insuccesso’ e non ‘subire un insuccesso’ perché dagli imprevisti spesso nascono grandi opportunità
Comunque sia, una delusione non deve mai essere subita. Dopo il momento di stordimento, reagisci, migliora, proponi e non vergognarti dei tuoi insuccessi: sei umano (e superman è un fumetto 😉 ).
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Per reagire a un insuccesso parla, racconta alle persone fidate ti aiuterà a gestire meglio il momento e ti sorprenderai nello scoprire quanti hanno vissuto o vivono esperienze come la tua. Scoprirai attorno a te persone che non credevi così vicine (provare per credere) e ti sapranno consigliare. Un nuovo contatto sarà già dietro l’angolo, un nuovo progetto ti coinvolgerà inaspettatamente e ti sentirai più forte ed energico perché, nel tempo, avrai con te una nuova consapevolezza.
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Concentrati su te stesso e trova la pace nel tuo cuore: se stai bene tu, riuscirai a far star bene anche chi la vita ti metterà a fianco (anche solo per 5 minuti di treno)
“Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche.
Le tue scelte sono scommesse come quelle di chiunque altro. (…).
A volte sei in testa, a volte resti indietro: la corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso”.
(dal Film The Big Kahuna)
Reagire a un insuccesso non è dimenticare e nemmeno una garanzia per non commettere più errori
Ho scritto questo post durante giorni di grandi delusioni personali che hanno irrimediabilmente ribaltato la mia vita e spero che le mie parole ti siano state di aiuto. Credo nella forza della parola e sono certa che l’idea è nata dalla mia anima che voleva leggere nero su bianco che un giorno ce la farà.
Sì, ce la farà a fare cosa?
A dimenticare? No, perché le esperienze non si dimenticano.
A non sbagliare più? Magari! Se fosse così semplice saremmo tutti perfetti.
Credo semplicemente che a tutti serva sapere di non essere soli.
Credo sia importante per tutti sapere che tutti sbagliamo.
Credo che sia fondamentale non perdere la speranza e soprattutto la fiducia: troppe volte reagire a un insuccesso corrisponde a non volersi più fidare di nessuno. Questa si chiama chiusura e non è vita. Non ci cascare: la vita è meravigliosa!
Io ho deciso di rialzarmi e credere: credere che esistano persone stupende così come persone che ti feriscono, ma mai, MAI nessuno potrà togliermi la speranza nel mio #futurosemplice. Buon cammino!
7 Gennaio, 2013
Durante un periodo molto difficile e per puro caso, un giorno ho trovato un bigliettino che diceva " La meta reale è sempre davanti a te. Mai dietro". L'ho appeso alla mia porta, ogni mattina che esco ci butto uno sguardo. Ti regalo quindi il mio mantra sperando che possa aiutare anche te! 🙂
7 Gennaio, 2013
Bello Asi! 🙂
8 Gennaio, 2013
grazie Asi! è vero, quando si cade la testa guarda in basso per cercare di non farti male, ma poi per risalire la testa va rialzata e serve guardare in alto e soprattutto avanti… mai indietro… mai…
7 Gennaio, 2013
Condiviso Rosa, tutti prima o dopo, o spesso… passiamo momenti difficili o quanto meno sgradevoli. Il miglior modo è rialzarsi e ritornare alla normalità da subito… un po' come quando cadi in bici da piccolo… o in scooter un po' più grandicello… rimonta in sella e vai… è la cosa migliore! 😉
8 Gennaio, 2013
…grazie Giuseppe… pedaliamo…pedaliamo…
7 Gennaio, 2013
Un giorno una mela (bella tonda sopra e sotto) incontrò una pera (proporzionata, lei, …una vera bomba) e s'inalberò. Perché io non devo avere delle forme? Perché io non sembro neppure una femmina?
Dopo giorni passati a rimuginare, la mela decise di andare dritta dritta dalla bella pera, per discuterne. Ma si sentì dire soltanto: "Oh ma tu profumi, mia cara mela…".
Non possiamo essere pere se siamo mele. Banale? NO: possiamo essere le migliori mele sulla faccia della terra, e – per questo – esserne orgogliose.
Da quando lo frequento personalmente – soli 9 mesi – il Web mi ha insegnato che non si può mentire. Non solo perché non ne vale la pena, ma soprattutto perché il bello del web è essere se stessi anche coi propri limiti, chiedendo aiuto, rimanendo capaci di riceverlo, e sapendo SEMPRE chiedere scusa.
A me è capitato di chiedere aiuto ai Social Media Expert & Co…… l'ho fatto col sorriso, con un po' di ironia, e sapete cos'è successo: quell'aiuto io l'ho sempre ottenuto!
Grazie Rosa!
Franci
8 Gennaio, 2013
cara Francecsa, grazie! Carinissima la storia della mela …"chiedendo aiuto, rimanendo capaci di riceverlo, e sapendo SEMPRE chiedere scusa"… hai infilato 3 questioni belle toste… causa di molte delusioni… spesso le persone scambiano il "chiedere aiuto" come sinonimo di debolezza, il "saper accettare una mano" come sinonimo di mancanza di carattere… e non sia mai il "chiedere scusa" per chi deve sempre dimostrare di non sbagliare e fare a meno degli altri… e concordo con te spesso è lo stile con cui ci si pone che fa veramente la differenza… il sorriso e l'ironia sono armi invincibili…soprattutto se compaiono dopo esperienze negative come le delusioni, perchè ne capisci realmente l'importanza… Grazie smile-woman!
8 Gennaio, 2013
Ho condiviso questo tuo post con il palese intento di farmi vedere da tutti i sedicenti guru che su Twitter non fanno che parlare dei propri successi retwittandosi da soli OGNI complimento ricevuto. Che palle (scusa l'espressione).
8 Gennaio, 2013
Cara Licia, grazie! Concordo… anche se in effetti credo sia giusto condividere e palesare alla propria community anche i propri successi, proprio perchè se riesci a creare con i tuoi followers un buon rapporto (così come è successo a me con alcuni di loro) li senti veramente vicino anche nei momenti positivi. Cosa contraria è cadere in quel comportamento irritante dell'auto-elogio sempre, comunque, dovunque. Io sono convinta che a lungo andare un atteggiamento del genere non ripaghi, anzi! Infine che dire? è vero! che noia la categoria "perfettini" e CHE PALLE! Evviva chi sbaglia, evviva chi cade, evviva chi lo sa ammettere e soprattutto cresce! …il futuro sarà semplice… non perfetto! Un abbraccio
8 Gennaio, 2013
Non sono contro la condivisione dei successi. Sono contro la condivisione delle più piccole cose solo per il gusto di pavoneggiarsi: ti segue un personaggio "famoso", e lo dici. Un politico risponde ad un tweet che gli hai inviato e lo urli ai 4 venti. Sei inserito nelle più stupide "classifiche" sui personaggi fighi di twitter e mi fai un post sul tuo blog sul perchè sei lusingato etc…ma dai. Anche io ho followers famosi, ma mica lo vado a sbandierare in giro. Sembrano bambini delle elementari!
Un abbraccio
14 Maggio, 2013
Ciao Rosa….sarò strano ma io ho proprio raccontato un mio insuccesso….troppo brutto e falso un mondo di soli vincenti..
http://zincaturatrepuntozero.com/2012/11/07/una-s…
14 Maggio, 2013
…nulla è casuale 😉 No,il mondo di "soli vincenti" non è per #futurosemplice… e poi… che ansia sarebbe! ogni tanto (purtroppo) si ricevono mazzate, ci si piega, si impara… perchè no?… ci si riposa anche un po' studiando e capendo cosa è successo… e poi dopo un bel respiro… si riparte!
27 Maggio, 2013
Grazie, e concordo su tutto, ma anch ' io voglio lasciare una frase che uso per ricominciare la vita è Troppo breve per renderla banale. Ogni giorno è unico anche con qualche delusione..
27 Maggio, 2013
Grazie Nunziatina! Assolutamente concorde… direi assolutamente #futurosemplice style! Grazie per il tuo contributo e continua a seguirmi!… la vita, mazzate comprese, è meravigliosa!
24 Settembre, 2014
Rosa, posso aggiungere un punto 8? (Da collocare dove uno preferisce) un punto forse molto femminile ma credo importante: un bel pianto liberatorio. Niente lacrime di autocommiserazione ma uno sfogo. Ci si scarica e più alleggerite si ricomincia. Tutto qui.
Per il resto… Beh… Totalmente in linea!
Un abbraccio
25 Settembre, 2014
concordo. Sì, un bel pianto in solitaria di quelli che tiri fuori ogni singola emozione senza ritegno (in senso positivo)… e poi via che si riparte… (giusto Dany? Noi sappiamo che è così! 😉 )
30 Maggio, 2018
[…] ti colpevolizzi, pensi di essere tu l’errore, forse in questo senso può esserti utile questo mio post con ‘7 step per reagire a un insuccesso’. Non è così. L’imprenditore o la vittima di turno non può e non deve sentirsi così: il […]